Sirmione, Brescia – Nerina Fontana è deceduta dopo la mezzanotte in ospedale, dove è stata trasportata d’urgenza. Non è riuscita a sopravvivere ai calci e pugni inferti dal figlio. All’origine dell’aggressione un litigio. Il 45enne è stato arrestato dai Carabinieri ed accusato di omicidio volontario.
La compagna di Ruben Andreoli ha assistito terrorizzata alla tragica vicenda che ha portato Nerina Fontana a perdere la vita in una maniera così insensata. I tre vivevano sotto lo stesso tetto a Sirmione, località in provincia di Brescia. Come spesso accade, non sembrava che le abitudini della famiglia potessero sfociare in tale tragedia. Ed invece è bastato un litigio per far scattare questa mole di violenza che poi ha portato un essere umano ad ucciderne un altro.
La donna, di 72 anni, era stata trasportata in ospedale in condizioni critiche, con ematomi e traumi interni. Poco dopo la mezzanotte è deceduta. Ruben Andreoli, il figlio, non ha neanche cercato di scappare. All’arrivo dei soccorsi era ancora lì, con la madre stesa a terra priva di sensi.
Nella Grecia e Roma classica il matricidio era uno dei delitti più gravi da un punto di vista morale. Punito con il massimo della severità. Purtroppo i fatti di cronaca riportano che è tutt’altro che raro come evento. Alla base della violenza solitamente ci sono questioni legate all’eredità, ma non sempre. Nel caso di Ruben Andreoli sembrerebbe, dalle prime ricostruzioni, che l’aggressione mortale sia scaturita da una violenta lite.
Ruben aveva programmato un viaggio con la sua ragazza, per visitare il Paese natale di lei, l’Ucraina. La madre non era affatto d’accordo, e da lì sono partite le urla ed i rumori uditi dai vicini. Erano i suoni dei calci e dei pugni che il 45enne infliggeva sul corpo della madre. I vicini di casa hanno chiamato immediatamente i soccorsi, ma è servito a poco. Le condizioni della donna erano disperate. La compagna di Ruben ha assistito impassibile e terrorizzata all’aggressione. Il 45enne è stato immediatamente arrestato con l’accusa di tentato omicidio, che dopo il decesso della madre è mutato in omicidio volontario.
Cosa possa far scatenare nei confronti di una madre un tale odio ed una tale rabbia da colpirla con calci e pugni rimane ancora un mistero. Ruben Andreoli viveva sotto lo stesso tetto di Nerina e della sua compagna. Un equilibrio familiare che si è trasformato presto in tragedia. L’uomo lavora come magazziniere presso una ditta di Desenzano e corre come pilota automobilistico. Ora si attendono i risultati dell’autopsia della donna per accertare la reale causa del decesso e formalizzare il fermo di Ruben. Ma non ci sono molti dubbi in proposito.
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