Due fratelli di 23 e 25 anni sono stati fermati perché sospettati dell’omicidio. A loro carico ci sono diversi indizi e testimonianze.
La città di Nettuno sta vivendo un giorno di paura. È la seconda volta che in questa settimana finisce sulle pagine della cronaca nazionale. E non sono notizie piacevoli da riportare. Dopo l’annegamento del “papà eroe” Armando Biagi, è la volta di un omicidio che sembra non avere senso né movente. Il 77enne Enzo Vetrano è stato ucciso con un colpo di piccone alla testa. È bastato che l’arma cadesse una sola volta sulla nuca dell’uomo per farlo morire.
Il piccone è stato trovato poco distante dal corpo del 77enne e subito archiviato come arma del delitto. La città di Nettuno, fino a che il delitto non verrà risolto, teme di avere un assassino a piede libero che si aggira per le sue strade.
A ritrovare il corpo senza vita del 77enne di Nettuno è stata la moglie. Alle 8 del mattino gli inquirenti erano già sul posto, ad analizzare la scena del delitto. La parte di ferro del piccone è stata trovata non lontana dal cadavere. L’abitazione, posta in via dei Laghi 49, da ieri mattina pullula di Carabinieri ed esperti della scientifica, alla ricerca di tracce che possano individuare il / i colpevoli.
Non ci sono segni di effrazione, dunque l’uomo di Nettuno deve aver aperto volontariamente al suo carnefice. In base a delle testimonianze dei vicini, sono stati indagati due uomini a poche ore dal rinvenimento del corpo di Enzo Vetrano. La vittima era in pensione. In passato gestiva una stazione di servizio ad Aprilia, in provincia di Latina.
A quanto pare il fermo dei due fratelli di 23 e 25 anni potrebbe risolvere il caso dell’omicidio di Nettuno a meno di 48 ore da quando è stato consumato. I due giovani sono in stato di fermo, e sul loro capo pendono forti sospetti. Gli indizi sono più di uno. I due fratelli frequentavano sovente la casa della vittima, dato che per suo conto svolgevano lavoretti di manutenzione e giardinaggio.
Il giorno dell’omicidio, dalle testimonianze raccolte, sono stati posizionati nell’abitazione di Enzo Vetrano subito prima e subito dopo l’omicidio. Questo di per sé è sufficiente per l’incriminazione. Non è ancora chiaro il movente. Potrebbe essere un tentativo di furto mal riuscito, ma non ci sono conferme in tal senso. Se il piccone apparteneva alla vittima si può supporre un omicidio non premeditato. Ma su questo non si hanno ancora indizi precisi. Si attendono nuove informazioni dalle autorità competenti che nelle prossime ore potrebbero sciogliere diversi nodi.
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