La tragedia che ha colpito la famiglia del piccolo Stephan alle terme di Cretone nel racconto di chi ha provato a strapparlo a quel tubo di scarico che lo ha inghiottito. Le dichiarazioni raccolte dello zio
A due anni di distanza da un altro caso che potrebbe sembrare simile, le terme di Cretone sono nuovamente un luogo che si collega ad una tragedia. Ma se nel 2021 lo pneumologo cinquantenne Michele Maiellari era riuscito a far riprendere il piccolo Edoardo, che nel suo stesso racconto era stato già tirato a bordo piscina, stavolta il piccolo Stephan non ha avuto la fortuna di riuscire ad essere strappato al risucchio potentissimo, nonostante l’intervento di cinque persone tra cui suo padre e suo zio.
Spetta ora gli inquirenti capire come sia stato possibile che le operazioni di svuotamento delle vasche delle terme in cui è avvenuta la tragedia del bambino di otto anni siano iniziate con Stephan ancora dentro l’acqua e che si sia quindi ritrovato nel flusso che stava portando via il liquido per la pulizia. Le indagini riguardano per ora omicidio colposo. E le domande sulla sicurezza delle terme si moltiplicano: c’era o no la grata di sicurezza?
Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera e soprattutto secondo le dichiarazioni del padre e dello zio raccolte, la fatalità che ha provocato la morte del piccolo Stephan di 8 anni si è verificata in una manciata di minuti. Perché a quanto pare le operazioni di pulizia delle vasche sono una attività che avviene con costanza ma sono segnalate da una sirena che invita ad abbandonare rapidamente proprio le vasche.
E sarebbe stato troppo poco il tempo tra la sirena e l’avvio dello svuotamento. Saranno gli inquirenti a chiarire che cosa possono essere successo. Ma nel frattempo restano le parole strazianti del padre del piccolo Stephan, Anton, e dello zio del bambino Angelo. “I miei cognati sono devastati,” queste le parole dello zio “come si fa a veder morire un figlio così?” E parlando proprio del piccolino ricorda che “Stefan era bravissimo a nuotare. Poteva capitare a chiunque“.
Proprio per evitare che qualcuno venga risucchiato dalla forza dell’acqua in uscita nei condotti di deflusso dovrebbero essere installate delle grate di sicurezza che impediscono non solo l’annegamento ma anche l’ostruzione dei tubi di scarico nel caso in cui ci siano oggetti che galleggiano in acqua. Secondo i sopralluoghi preliminari condotti congiuntamente dalla Asl e dagli incaricati delle indagini la grata di protezione non ci sarebbe stata. Ed è questa di nuovo una circostanza ricordata anche proprio dall’eroe per caso che nel 2021 salvò dalla morte il piccolo Edoardo che aveva 8 anni, proprio come Stephan. Sempre sul Corriere della Sera sono infatti riportate alcune dichiarazioni di Maiellari riguardo quanto avvenuto a Cretone e in particolare sul fatto che anche lui non ricordi se ci fosse o meno una grata di protezione per quel bocchettone di scarico. La struttura delle terme è ora sotto sequestro e chiusa con un cartello che, come è ovvio, non indica la possibile data di riapertura.
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