Sono 2,5 miliardi gli euro di opere pubbliche a Roma che erano previste con il fondo del PNRR, tagliate dal nuovo governo; fondi trasferiti al nord Italia.
Il governo taglia 2,5 miliardi di euro di opere pubbliche a Roma, previste con i fondi PNRR. I soldi tagliati sono stati spostati dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in una serie di infrastrutture al nord Italia. Un trattamento sicuramente non da Capitale d’Italia, eppure un trattamento non nuovo.
Il ministro Matteo Salvini, spiega così “per il 2024 c’è già l’impegno per finanziarie tutte le opere garantendo il rispetto del cronoprogramma. Le risorse che saranno spostate a breve verranno subito riproposte, perché solo dall’anno prossimo potranno essere spese. [..] Nessun arretramento per le opere che da qui ai prossimi anni non richiedono spese immediate per la natura del loro iter che è stato ereditato dall’attuale governo“.
Il governo taglia 2,5 miliardi su Roma
Si prova a parlare di rimodulazioni e non di tagli. Soldi che, però, ora Roma non vedrà e dovrà fermare la propria progettualità in attesa di denaro ora non più sicuro, solo “promesso“. Ma andiamo a vedere nel dettaglio su cosa i fondi sono stati “rimodulati”:
- Si parla da molto tempo per la chiusura dell’anello ferroviario, quindi il completamento della parte mancante che colleghi Vigna Clara – Tor di Quinto, con un taglio di -175 milioni di euro posti per il completamente dell’opera, lasciando disponibili solo 87 milioni di euro.
- Taglio presente anche sul raddoppio della tratta tra Cesano e Vigna di Valle, via 234 milioni di euro.
- Salta anche i quadruplicamento della Capannelle – Ciampino per circa 6km in affiancamento alla linea esistente, insieme all’adeguamento della stazione di Ciampino e della fermata di Capannelle, con l’aggiunta di un parcheggio di scambio, nonché un miglioramento della viabilità costante con la ripresa del sottovia di via di Capannelle. Una defezione generale di 179 milioni di euro.
- L’aumento di frequenza sulla linea Termini – Ciampino, con un aumento della capacità da 10 treni a 20 treni. Un costo complessivo di 83 milioni di euro, di cui 76 milioni sono stati tagliati.
- Grosso taglio sulla Roma – Pescara, pur non definendosi come un taglio alla città, si registra un -843 milioni di euro sull’intervento.
Tanto viene tagliato sulla città di Roma, ma non tutto viene portato via, anzi, qualcosa arriva in casa. 46 milioni di euro, infatti, tornano nella nostra amata città. Sicuramente messi a confronto con i numeri rimodulati sopra citati sono poco o nulla, ma vale la pena comunque raccontare di questo aspetto:
- 25 i milioni di euro posti sul progetto per la copertura parziale del vallo sulla stazione Pigneto, arrivando a coprire buona parte della spesa, lasciando scoperti solo 23 milioni su 143 ora pronti.
- 21 milioni di euro, invece, sono stati spostati sul potenziamento tecnologico di Roma Tuscolana, un miglioramento delle infrastrutture, lasciando coperti 101 milioni su 436 richiesti per l’opera.
2,5 miliardi tagliati su Roma: ecco dove vengono spostati
Dove finiscono i restanti soldi rimodulati dal Mit? Verranno spostati per infrastrutture presenti nel nord Italia. Si parla del terzo valico dei Giovi, interventi al nodo di Genova e collegamenti con il porto storico di Genova, l’alta velocità Verona – Padova, per l’attraversamento di Vicenza e, infine, sulla linea Torino – Padova. I pochi rimanenti, invece, saranno destinato ad alcune opere del sud Italia. Come per il poco o nulla di Roma, anche per il sud verranno stanziati una piccola parte, o comunque un poco o nulla. 68 milioni per il bypass ferroviario di Augusta e 12 milioni per l’adeguamento del tracciato velocizzato Foggi-Bari-Lecce.