INPS sfratta dai suoi immobili. Famiglie in difficoltà si ritrovano sfratti o possibili acquisti, ma a prezzi di mercato. La follia che sta succedendo a Roma racconta un disagio sociale importante.
Succede a Roma, sono vari i quartieri coinvolti dagli sfratti INPS. Imprevedibili e pesanti, si scagliano sulle teste delle famiglie che abitano e vivono quelle case. L’offerta è semplice: o esci di casa entro novembre o acquisti l’immobile, ma a prezzo di mercato. Così le famiglie si sono trovate con richieste di acquisto a prezzi di mercato, quindi già alti, per case in condomini malandati e abbandonati. Racconti di muffe, perdite di acqua, danni condominiali e abbandoni di vario genere, elettrico e sanitario.
Siamo nel quartiere Magliana, colpita da una sequela di ultimatum che hanno messo in ginocchio le famiglie del quartiere. Ma non sta succedendo solo a Magliana, come afferma Sabrina Crespi di Asia Usb Magliana “quello che chiediamo è una moratoria sugli sfratti, almeno in attesa che il nuovo piano casa del Comune di Roma venga attuato“. Mentre il l’INPS spedisce sfratti e il Comune di Roma cerca una soluzione, sono tante le famiglie in crisi.
Noi parliamo, discutiamo di politica e della società, con termini alti e spesso troppo tecnici; “parla come magni” mi dicevano quando iniziai ad interessarmi ai problemi del mondo. Capii che sì, è importante essere precisi, ma anche umani. Umani nel comprendere che l’INPS avrà tutte le ragioni, ma che dall’altro lato esistono persone, reali, che chiedono aiuto. Come Teresa, 62 anni, arrivata alla fine degli anni ’60 che si ritrova un avviso di sfratto o una proposta di acquisto per la sua casa, a 180mila euro, con i liquami delle fogne che escono dal lavandino, mai riparate dall’INPS stessa.
Come lei tanti altri, come Alvaro, di 77 anni, con la moglie di 76, che vivono dal 1973 in questi immobili perché “mi hanno rubato molti anni di contributi, ho scoperto solo dopo che non me li versavano e sono rimasto con la sociale.” Sono questi i contesti in cui vivono molte famiglie che si sono ritrovati questi avvisi. Quando parliamo dei problemi sociali che coinvolgono la nostra città sembrano solo numeri, ma loro esistono ed esistono i problemi che si portano dietro.
O ancora, Pamela, che con il suo stipendio che a malapena supera i 1mille euro, non può permettersi né un affitto né di acquistare la casa. Un acquisto che alcuni, per fortuna, riescono a permetterselo; ma rimane sempre il dubbio, in che contesto si trovano? Strutture fatiscenti, semi abbandonate, condomini misti fra case popolari e di proprietà. “c’è scritto che verranno il prossimo novembre con la forza pubblica” così conclude la spiegazione Pamela.
Oggi è tutto fermo tra le strade del quartiere Magliana, nell’attesa che gli enti parlino e trovino una soluzione in una situazione in cui non si parla di semplici immobili, ma di famiglie coinvolte dalle loro scelte, nel bene e nel male.
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