Che Saint Tropez e tutta la Costa Azzurra siano luoghi esclusivi è un dato di fatto ma a quanto pare secondo la sindaca Siri della località di lusso francese ora si è passato il segno
Decidere di andare in vacanza in alcuni luoghi significa essere notoriamente pronti a sborsare molto denaro. Ed è per questo che alcune località sono considerate località di villeggiatura destinate solo ad un certo tipo di clientela. Una clientela che è pronta a pagare qualunque conto e a saldare qualunque scontrino venga proposto. Ma a quanto pare ci sarebbero delle regole non scritte ma che tutti i commercianti e i ristoratori della città seguono per individuare e tenere lontani da tavolini e menù quelli che, nonostante forse possano tecnicamente permettersi una vacanza a Saint Tropez poi non pagano quello che viene ritenuto il giusto.
Il caso è scoppiato di recente quando in un ristorante un ricco cliente italiano ha lasciato una mancia da soli 500 euro ritenuta però troppo bassa dal cameriere che ha preteso una mancia ulteriore. La sindaca Siri ha deciso quindi di convocare un tavolo con tutti i commercianti di Saint Tropez per la fine della stagione balneare e ristabilire un po’ di ordine.
A Saint Tropez 500 euro di mancia non bastano
Come in altri luoghi del mondo, anche in Francia la mancia da lasciare a chi si occupa di servire durante un pranzo o una cena non è obbligatoria dato che il servizio è comunque già compreso nel prezzo che si paga. E infatti di solito, anche in Italia, la mancia si lascia molto spesso solo se si è avuto un servizio superiore alla media. Ma a quanto pare nei luoghi di lusso come Saint Tropez questa opzione della mancia deve aver preso un po’ la mano a chi nella ristorazione lavora.
Perché, secondo quanto ricostruito da il Messaggero, un ricco italiano sarebbe stato inseguito da un cameriere fuori dal locale in cui aveva appena cenato per farsi pagare una mancia più consistente dei 500 euro che erano già stati lasciati. Un episodio che ha costretto la sindaca della città Siri a prendere una posizione e a convocare un tavolo con tutti i commercianti a fine stagione per cercare di chiarire come alcune pratiche molto utilizzate nella città, meta turistica d’elite francese, siano in realtà deleterie per il turismo dell’area.
Siamo di fronte a un racket
Racket e estorsione, queste sono le due parole che proprio la prima cittadina di Saint Tropez ha utilizzato per descrivere quella che è una pratica molto diffusa nella città che governa: il cosiddetto minimum spending. Si tratta del modo in cui i ristoratori decidono chi può o non può essere cliente in base a quanto si è disposti a pagare. Secondo alcune voci di corridoio ci sarebbero addirittura dei database con nomi e cognomi per tenere alla larga dai tavolini e dalle stanze d’albergo quei clienti che o non possono permettersi i servizi della nota località della Costa Azzurra oppure, nonostante possano permetterseli, sono un po’ troppo oculati. Una pratica che, questo è ciò che teme la sindaca di Saint Tropez, rischia di allontanare la clientela che è il nocciolo duro di chi decide di recarsi in Costa Azzurra.