L’INPS fornisce nuove indicazioni in merito al riscatto delle lauree per tutti i lavoratori che abbiano scelto il passaggio al sistema contributivo.
Scelta del passaggio al sistema contributivo e presentazione della domanda per il riscatto della laurea, arrivano i chiarimento dell’INPS, in modo tale che i lavoratori possano maturare i requisiti per aderire all’opzione. I costi relativi ai contributi coperti dal riscatto per una laurea devono essere versati entro novanta giorni, in un’unica soluzione.
Il riscatto della laurea con il sistema contributivo con la rata unica serve per andare in pensione anticipatamente. In pratica, in cambio di una somma di denaro, gli anni trascorsi all’università vengono fatti valere ai fini previdenziali. Questo vale soltanto per gli anni di corso effettivi, perciò non valgono gli anni fuori corso. A valere sono anche i dottorati e i diplomi di specializzazione.
La laurea può essere riscattata in due soluzioni: tramite sistema retributivo, che permette il riscatto tramite un importo di denaro, che varia in base al periodo da riscattare, all’età e ai contributi versati negli anni. Tramite sistema contributivo, per mezzo di un importo quantificato in base alla contribuzione degli ultimi 12 mesi rispetto alla richiesta. All’interno del sistema contributivo è permesso il riscatto agevolato della laurea, per tutti colori che abbiano maturati i requisiti.
Certamente, il riscatto della laurea per andare in pensione prima, è una buona opzione per tante persone. Tuttavia, si avrà un assegno pensione ridotto, perciò è sempre bene farsi due calcoli prima di effettuare la domanda. L’opzione contributiva richiede alcuni requisiti. Aver maturato meno di 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995. Aver maturato almeno 15 anni, a partire dal 1 gennaio 1996, e aver maturato almeno un contributo prima del 1 gennaio 1996.
Esistono due strumenti per ottenere il riscatto della laurea: quello ordinario e quello agevolato. Il riscatto agevolato abbatte i costi dell’operazione, ma comporta anche degli svantaggi sulla pensione. Il versamento all’INPS permette al lavoratore di recuperare anni di studio e di trasformarli in anni di lavoro, quindi di contributi, ottenendo così una copertura previdenziale.
Chi decide di versare volontariamente la quota all’INPS, per andare in pensione anticipata, quanto deve pagare? Come conferma Smileconomy, anche la quota da versare per questa operazione si è gonfiata nel 2023, come ogni altra spesa. Pagare per l’agevolazione oggi costa il 7,8% (per ogni anno di facoltà) in più rispetto agli anni passati.
La spesa media si aggira sui 5,776 euro per ogni anni accademico. Sono circa 400 euro in più all’anno rispetto solo al 2022. Per un corso di laurea di 5 anni, vecchio ordinamento, si può arrivare a spendere anche più di 28 mila euro, suddivisi comunque in 120 rate mensili, senza l’applicazione di interessi, pari a 10 anni.
La normativa è dedicata a tutti i lavoratori iscritti alla gestione INPS, che non hanno una propria pensione. I riscatto comunque è flessibile, dipendente da diversi fattori. È più conveniente chiedere il riscatto appena terminati gli studi, versano un importo fisso in assenza di contributi lavorativi. La domanda si effettua direttamente sul portale dell’INPS.
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