Ora anche il tradizionale Parmigiano Reggiano, uno dei simboli dell’Italia, aggiunge un “ingrediente segreto” ai suoi prodotti.
Il Pamigiano Reggiano si rinnova, test sulle nuove forme per garantire autenticità
È uno dei prodotti tipici della cucina italiana, amato da tutti, buono, profumato, dal gusto unico. Una delle eccellenze italiane, rinomate in tutto il mondo. Già qualche settimana fa se ne era parlato, su tutti in giornali, e ora è arrivata la conferma. Al suo interno, il Parmigiano Reggiano avrà un particolare “ingrediente segreto“, che ha già sollevato una serie di polemiche.
L’azienda emiliana, che ogni anno produce circa 3,8 milioni di forme, raggiungendo il terzo posto in Italia nella produzione di formaggi, utilizzando solo latte vaccino crudo, parzialmente scremato per affioramento, e senza l’aggiunta di additivi, ora si rinnova. Cambia la sua ricetta, e lo fa per un motivo preciso, aggiungendo un ingrediente: un microchip.
Il microchip inserito nelle forme di Parmigiano Reggiano, l’ingrediente segreto che scatena polemiche
Ogni forma di formaggio prodotta dall’azienda, infatti, conterrà un particolare microchip, ma qual è il motivo di questa decisione? Il formaggio, vanto dell’Italia, fatto con pochi ingredienti e di qualità assoluta, prodotto principalmente nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, è commerciato in tutto il pianeta.
La sua realizzazione, apparentemente così semplice, non è replicabile. Eppure, nel mondo si trovano decine di prodotti contraffatti, che tentano malamente di riprodurne sapore, aspetto e addirittura nome, spacciati per prodotti italiani originali. Cosa ovviamente non vera. Ed è proprio per contrastare il commercio di prodotti contraffatti che l’azienda ricorre al microchip.
Garantire l’autenticità grazie alla tecnologia
Sfruttando le nuove tecnologie, Parmigiano Reggiano si dota di microchip, che ne garantisce l’autenticità. L’obiettivo ora in atto è quello di introdurre i microchip commestibili all’interno delle forme di formaggio. Ogni forma sarà quindi connessa alla blockchain, che a sua volta ne garantirà l’autenticità. Ma come funziona? Testato su migliaia di forme di formaggio, in particolare su quelle da 40 kg, si attende l’ufficializzazione.
L’azienda, dove aver innestato il chip nei prodotti, deve attendere il periodo di stagionatura, che va da un anno in poi. Dunque, dovremo aspettare ancora qualche tempo per poter trovare nei supermercati i formaggi con l’ingrediente segreto. Il nome di questi microchip è P-Chip, in grado di resistere al gelo e al caldo. Attraverso il P-Chip sarà possibile leggere, attraverso il QR code, l’autenticità del prodotto.
Questi chip sono difficili da replicare, inoltre, se contraffati, si rovinano con la stagionatura. Ciò aiuta a combattere la contraffazione, garantendo l’autenticità del formaggio italiano. L’integrazione dei chip avviene attraverso dei robot, in grado di riscaldare l’etichetta di caseina. Molti utenti hanno sollevato le solite polemiche complottiste, ma si tratta di una forma di tutela da parte dell’azienda, e della tutela di uno dei marchi italiani più prestigiosi al mondo.