Pagheremo molto di più, in pochi potremo permetterci il biglietto

Ryanair e Easyjet si sono schierate in opposizione al decreto caro prezzi per i voli aerei. Hanno minacciato di ridurre i voli sul territorio nazionale. Il ministro del Made in Italy ha cercato un tavolo di confronto. La compagnia irlandese ha espresso una posizione netta, difficilmente trattabile. Easyjet, pur essendo in disaccordo, sembra essere maggiormente disposta ad un dialogo aperto sulla questione.

Il decreto caro biglietti

Tutto è iniziato con il decreto Omnibus, che ha affrontato diverse questioni, due delle quali relative al settore trasporti. Ad accendere immediatamente la polemica è stata la sezione dedicata alle tariffe aeree. Sostanzialmente il prezzo dei voli, esclusivamente le tratte per le isole, e su territorio italiano, non potrà essere determinato dalla fissazione dinamica delle tariffe, che avviene ad oggi automaticamente attraverso un algoritmo.

Con la conseguenza diretta di un aumento delle tariffe anche del 200% da una settimana all’altra. In realtà le polemiche delle compagnie aeree sono piuttosto eccessive, dato che questo tipo di divieto ha diversi paletti. Può essere utilizzato esclusivamente nei periodi di alta stagione, e solo per o da le isole. O nel caso in cui la determinazione dinamica del biglietto, anche in bassa stagione, comporti un salto superiore al 200% rispetto alla media stagionale. Inoltre può essere applicato durante gli stati di emergenza nazionale.

La protesta di Ryanair e Easyjet

Le compagnie aeree low cost hanno storto il naso immediatamente. La determinazione dinamica dei voli è una fonte di profitto imperdibile. Ed allora, per tutta risposta, Ryanair e Easyjet hanno deciso di puntare i piedi e di diminuire nettamente le tratte italiane. In particolare le isole si vedranno ridurre drasticamente il numero dei voli. La Sardegna verrà quasi completamente tagliata fuori. Con la conseguenza di una maggior difficoltà all’accessibilità dell’isola, che peserà non poco sul settore turistico.

Inoltre il decreto ha ritenuto ‘pratica commerciale scorretta’ la profilazione utente a sua insaputa. Secondo il testo, l’utente deve conoscere la destinazione di utilizzo dei suoi dati personali. In tutta risposta Ryanair ha mostrato fin da subito una posizione rigida, mentre Easyjet più malleabile.

I voli che verranno tagliati

La conseguenza diretta del taglio dei voli rispecchia le leggi del mercato. Meno voli, tariffe più alte. Quindi ci si deve attendere che viaggiare con il low cost, anche in bassa stagione, potrebbe costare molto di più. L’effetto opposto che il decreto desiderava sortire. Le tratte che Ryanair intende tagliare non riguardano solo le isole. La compagnia irlandese ritiene meno appetibile il mercato italiano.

Le tratte tra Sardegna e Trieste, Alghero, Bari e Treviso saranno definitivamente cancellate. Mentre verranno ridotte notevolmente quelle per Roma, Milano Malpensa, Bergamo, Catania, Napoli e Venezia. Ed anche una tratta internazionale, quella per Bruxelles Charleroi.  Easyjet, dal canto suo, ribadisce la ferma contrarietà al decreto, ma allo stesso tempo “ha molto apprezzato la disponibilità all’ascolto e al dialogo costruttivo offerta dal ministro“.

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