Come comportarsi nel caso che il bollettino di pagamento della Tari non sia arrivato a casa, ecco una possibile soluzione.
Tari, cosa accade in caso di mancata ricezione del bollettino
La Tari è la tassa sui rifiuti destinata a finanziare le spese relative alla raccolta, trasporto, smaltimento o recupero della spazzatura urbana da pagare ogni anno dai cittadini. Si paga per legge su tutti i locali o le aree scoperte utilizzate a qualsiasi scopo che possono produrre rifiuti. Quindi si paga anche sulle aree di pertinenza delle abitazioni se sono suscettibili di produrre rifiuti.
Per esempio posti auto scoperti, giardini, cortili oppure aree condominiali come androni scale, ascensori eccetera. Il calcolo della Tari avviene in base al numero dei componenti della famiglia, la superficie in metri quadrati dell’immobile o area scoperta, il numero di occupanti della residenza. Le tariffe sono decise dai Comuni con delibere locali.
Pagamento della Tari, come avviene
Come definito dalla norma in vigore sono i Comuni che devono calcolare e stabilire l’importo della tassa che i cittadini sono tenuti a versare in un’unica soluzione, o in due parti con la divisione della somma dovuta a metà. Ma esiste un obbligo per l’amministrazione comunale di inviare i bollettini di pagamento ai contribuenti?
In realtà, su questo aspetto la normativa non dà indicazioni dettagliate e definitive. Il bollettino precompilato a cura del Comune non è obbligatorio e infatti nel caso che non arrivi a casa o presso la residenza, il contribuente non può considerarsi esonerato dal versamento della tassa. L’obbligo di pagare è presente per chiunque occupi un immobile, a prescindere se sia proprietario o inquilino (in questo caso è sufficiente di possedere un contratto di locazione da almeno 6 mesi).
In caso non si riceva il bollettino dal Comune, occorre rivolgersi all’amministrazione per avere lumi sulla questione. Perché comunque un pagamento della Tari effettuato in ritardo comporta delle sanzioni, anche se il bollettino non è arrivato presso l’abitazione. Il calcolo può essere effettuato dal cittadino, usando le applicazioni ufficiali dei singoli Comuni e poi versato l’importo mediante un modello F24.
I dati da riportare per effettuare l’operazione di calcolo sono diversi: la superficie in metri quadrati dell’area su cui si paga, il periodo dell’imposta, il numero dei componenti del nucleo familiare, la quota fissa (si ha moltiplicando il numero dei membri della famiglia per la superficie), la quota variabile e la quota provinciale.
Dopo il calcolo, che ripetiamo si effettua sui calcolatori ufficiali dei singoli Comuni, il pagamento avviene tramite modello F24, inserendo il codice tributo, l’importo versato, il codice catastale del Comune (si trova nel sito dell’Agenzia delle Entrate), il numero degli immobili su cui si paga, l’anno di riferimento del tributo.