Stanno per essere avviati i lavori della cittadella dello sport laziale: intorno, un intero quartiere nuovo di zecca e ad alta sostenibilità ambientale
Roma non è stata costruita in tre giorni, ma una cosa è certa: è nata sulle sponde del Tevere e da allora i confini della città hanno cercato il mare, come un fiume cerca la sua foce. Il quartiere di Ostia è la prova più tangibile. Nonostante ogni politica di costruzione, oggigiorno, che abbia la Capitale come luogo di elezione, sia oggetto di non poche critiche per l’impatto determinato su un ambiente sempre più fragile, alcuni progetti stanno assimilando non soltanto obiettivi di tolleranza del territorio, ma anche scopi di carattere economico e sociale.
L’intento non si ferma più al business edilizio; al contrario, si cerca di portarlo a rendita per molti anni successivi. Come? Associandolo ad ambiziosi scopi commerciali di grandi soggetti privati. Il progetto di cui si sta per parlare è solo l’ultimo di tentativi di alta riqualificazione. A farsene carico, c’è il calcio. In primis, la Roma sta cercando da diverso tempo di creare il suo stadio a Pietralata (i lavori dovrebbero iniziare nel 2024) con relativo indotto da parte della zona che lo ospita.
A quanto pare, dal canto suo, anche la Lazio vuole il suo stadio, e le ferme intenzioni stanno portando alla presentazione di un poderoso progetto messo nero su bianco in tempi record. L’impegno è quello di creare una vera e propria “cittadella dello sport” da parte della società biancoceleste, ma non senza la creazione di un pezzo di città ex novo: un intero quartiere poggerà infatti sulle anse del Tevere, in zona Roma Nord, tra via Salaria e via Flaminia.
A breve, il progetto finirà sul tavolo dell’amministrazione Gualtieri, ma l’istruttoria era già partita poco prima del cambio di giunta. Lo sviluppo dell’opera è a carico della PEI Engineering, l’impresa specializzata in soluzioni di ingegneria urbanistica. Quello che si sta è che la Città dello Sport ospiterà tutte le attività della Polisportiva della Lazio: saranno impegnati circa 137 ettari collocati nell’area di Prima Porta, di cui ben 90 ettari verranno resi integralmente “green“, componendo il futuro Parco Sportivo del Tevere Nord.
Soltanto (si fa per dire) 30 ettari saranno ceduti alla Lazio, in uso gratuito. Nel computo, però, sarà realizzata l’altra straordinaria opera: un quartiere 100% in architettura eco-sostenibile. Il territorio – parola dei grandi investitori che restano al momento top secret – ospiterà palazzine residenziali, oltre a strutture ricettive come un hotel a 4 stelle da 220 camere e uno studentato per ospitare 400 persone; e ancora bar, ristoranti, uffici, un centro commerciale e una clinica per lo sport.
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