La prossima legge di bilancio è vicina e si cominciano già ad intravedere i primi cambiamenti che verranno apportati dal Governo Meloni. In attesa del Def di fine settembre, ecco la nuova sanatoria che divide: in cosa consiste e a chi è rivolta.
Come per ogni nuovo Governo che subentra a quello precedente, la nota più dolente sono le riforme. In particolar modo a finire sotto i riflettori sono quelle relative all’economia, uno dei motori trainanti dell’Italia. Per questo motivo, la manovra di Bilancio del governo di Giorgia Meloni è la più attesa. A fine settembre, nello specifico nella giornata di giovedì 28, è prevista la riunione del consiglio dei ministri per mettere a punto la Nota di aggiornamento del Def, ovvero il Documento di economia e finanza, la cui prima scrittura è stata rilasciata lo scorso aprile in merito al triennio 2024-2026.
Il Def non è altro che un atto che delinea l’andamento della situazione e della politica economica per i prossimi anni. Se nello scorso documento era prevista una crescita del rapporto deficit/pil del 3,7 %, alla luce dei cambiamenti anche all’interno dell’eurozona la percentuale con molta probabilità potrebbe aumentare. Ma ciò che desta maggiore attenzione in questo momento è la fotografia del Paese in relazione alla salute economica in cui versa, che ricade inevitabilmente sui cittadini.
Un gran cono di luce è già puntato su tutte le novità che riguardano l’aspetto dell’energia. Con il conflitto Russia-Ucraina ancora alle porte, gli effetti non sono tardati a farsi sentire e il riflesso sul nostro Paese sta ponendo l’esecutivo Meloni di fronte a delle scelte normative difficili. Dal caro bollette al caro energia fino ai bonus edilizi sono molti i temi che verranno presentati al tavolo della Meloni in vista del Consiglio dei Ministri in merito al decreto Energia, previsto nel pomeriggio di oggi 25 settembre.
Come ha spiegato più volte anche la stessa premier, la materia di energia prevede le misure più urgenti con interventi atti a “sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, nonché proroga di termini normativi e di versamenti fiscali”. In questo senso, iniziano già a fioccare le prime indiscrezioni sulle novità che verranno introdotte dall’Iva sulle somministrazioni del gas al bonus benzina. Ma a finire sotto i riflettori è la nuova sanatoria che riguarda gli scontrini per commercianti e autonomi. Vediamo di cosa si tratta e perché sta già provocando scalpore da parte delle opposizioni.
Uno sconto per commercianti e lavoratori autonomi che regolarizzeranno le fatture, gli scontrini e le ricevute fiscali emesse tra l’1 gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. E’ questa una delle novità del Decreto Energia messe in atto dal Governo Meloni per avviare la nuova pace fiscale. Questa consente ai contribuenti di mettersi in pari con eventuali omissioni o carenze che hanno come limite fissato giugno di quest’anno. L’intento, però, non sarebbe quello di agevolare i contribuenti irregolari ma di fare in modo di contrastare l’evasione fiscale e riuscire a rientrare nella copertura economica in vista della prossima Legge di Bilancio del prossimo 2024.
In questo senso, l’articolo 8 della bozza del Decreto Energia prevede che i contribuenti potranno pagare interessi e imposte e un diciottesimo delle multe previste entro il 15 dicembre. Nello specifico, la bozza prevede “l’emersione di base imponibile derivante dalle violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi”. La quota soglia prevista per il versamento è fissata al limite di 2mila euro, o nel caso in cui le posizioni da sanare fossero più di una il limite è di 500 euro, ma non è possibile regolarizzare la propria situazione se è già in atto la constatazione.
Nonostante i paletti fissati, questa sanatoria permette a tutti gli effetti di mettersi in regola con l’Agenzia delle Entrate ma anche di evitare sanzioni molto più salate da parte del Fisco, con il versamento dell’imposta mancante come unica sanzione. Va da sé che se si va incontro ad un controllo di dichiarazione dei redditi incongruente, in merito appunto all’omissione e violazione dell’emissione di scontrini e fatture, bisogna prima correggere la dichiarazione per poi provvedere alla sanatoria. Infatti, in questo caso, la sanzione prevista è il versamento dell’imposta maggiore dovuta.
Per maggiori specifiche, si attende il Cdm che passerà al vaglio la bozza di decreto. Intanto, dalle opposizioni già arrivano le prime critiche. A portare la bandiera dell’attacco in prima linea c’è la segretaria del Pd, Elly Schlein, che insieme alla responsabile del lavoro dem Maria Cecilia Guerra parlano di “regalo agli evasori”. Del resto la Schlein pochi giorni fa aveva già indicato il suo punto di vista contro le nuove sanatorie, soprattutto sulla pelle dei contribuenti onesti. Stessa cosa tuonano dal Movimento 5 stelle, con Stefano Patuanelli che chiede alle opposizioni di “ribellarsi a questa ennesima sanatoria”. Si prevede uno scontro molto duro.
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