Ecco quali sono i vantaggi che porta con sé il miele quando una modica quantità viene versata nella tazzina del mattino al posto del classico ingrediente
Quando si parla di alimentazione, è opportuno attivare un sillogismo di elementi raccolti in anni di tentativi per vivere bene. Pertanto, anche in questo ambito non è poi così peregrino rivolgersi agli adagi popolari, come: chi ben comincia, è a metà dell’opera. Come nello sport è lo sprint, così anche quando ci si nutre bisogna valorizzare, sotto forma di calorie, l’inizio della giornata. Dunque, se c’è un pasto che non bisogna sottovalutare, quello è la colazione.
Si voglia per la frenetica quotidianità, o per cattive abitudini, la colazione è troppo spesso mal reputata come la fase della nutrizione giornaliera soggetta alla “velocità“, alla rapidità dopo l’alzataccia per recarsi al lavoro, o iniziarlo al più presto se si è incaricati nella modalità dello smart working. La fretta è tanta e la rinuncia rappresenta una delle opzioni non raramente scelte. In realtà, anche mandar giù qualcosa non è ancora sufficiente. Si è invece chiamati non solo a soffermarsi per assimilare un buon quantitativo energetico, ma anche e a sceglierlo.
Nella colazione, come si può immaginare, si concentra un grande apporto di zuccheri, sotto varie forme: dal latte o da un succo di frutta, dalla brioche alla frutta. Anzi, dovrebbe costituire la circostanza in cui si concentra il principale sostegno di saccaridi o altre similari forme di zucchero. Inoltre, c’è zucchero e zucchero: non tutte le tipologie sono utili al nostro organismo alla stessa maniera. Ad ogni modo, è un componente essenziale per “svegliare” l’organismo e accompagnarlo lungo l’arco della giornata.
Generalmente, certo, viene delegata una bella tazzina di caffè (o una tazza di caffèlatte) a dare la carica alla sveglia biologica. È indubbio che il caffè, un po’ per cultura un po’ in quanto valido eccitante, sia il protagonista di milioni di colazioni al giorno. C’è chi lo preferisce amaro, chi molto dolce, chi con appena un poco di zucchero. Per dolcificarlo, alcuni consumatori ricorrono ad altri agenti dolcificanti; ma se esiste un ottimo sostituto del classico zucchero “bianco”, raffinato, si tratta del miele.
Il miele, qualitativamente parlando, si pone in pole position non solo nei confronti dello zucchero nella visione popolarmente nota, ma anche rispetto all’alternativo zucchero di canna. Cos’è che lo rende così speciale? L’affascinante lavoro di trasformazione operato dalle api: dal nettare al miele, si concentrano infatti fruttosio, glucosio e acqua, ma anche vitamine e sali minerali. In piccole quantità, il miele è molto più dolcificante dello zucchero, ed è al contempo saziante e facilmente digeribile. Ciò grazie al fatto di essere una sostanza completamente naturale. Gradualizza l’umore; non provoca il tipico sbalzo prodotto dallo zucchero.
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