In questi ultimi mesi girano in rete molti video delle borseggiatrici in metro, ormai diventate un fenomeno. Arrivano anche a Roma: un lavoro a tempo pieno.
Negli ultimi mesi sui social si sono diffusi molti video in cui vengono riprese le borseggiatrici intente a rubare sulle linee principali della metropolitana. La città da cui è partita la denuncia social è stata Milano, dove queste ragazze sono diventate delle vere e proprie ‘star’ su Tik Tok e i vari social dopo che i loro visi sono stati resi noti sul web.
Per settimane le principali linee di Milano, la rossa e la gialla, sono state prese di mira da queste borseggiatrici che vestite normalmente si aggirano intorno ai turisti saccheggiando dalle loro borse con lo stesso metodo e la stessa nonchalance. Una volta beccate, ricominciano da capo dando prova di essere ladre professioniste a tutti gli effetti. Ma ora a finire nel mirino è la città di Roma.
Trasferimento di lavoro, vale anche per le borseggiatrici
Attraverso le testimonianze delle persone vittime delle borseggiatrici e delle riprese video diffuse sul web, è stato però possibile non soltanto rendere riconoscibile il pericolo di venire derubati ma anche la stessa macchina giudiziaria ha potuto fare i primi passi in questo senso. Il modus operandi adottato a Milano, in cui le adulte si muovono sempre insieme alle minorenni, ha infatti destato dei sospetti nelle forze dell’ordine e negli inquirenti di Roma che hanno cominciato ad indagare.
Queste ricerche hanno infatti portato a fare un identikit dei volti delle borseggiatrici, notando sempre più delle somiglianze tra quelle che agiscono nella Capitale e quelle di Milano. Così come delle indagini approfondite sulla loro dimora e la loro residenza hanno permesso di andare a fondo della questione e capire che esiste un collegamento tra le borseggiatrici delle due città, in una sorta di gemellaggio per lavorare meglio.
Colei che sarebbe stata identificata come l’adulta di questa squadra di borseggiatrici ha infatti residenza a Milano con domicilio a Castel Romano, insieme alle altre accusate di alcuni scippi avvenuti nei giorni scorsi nelle metropolitane di Roma. Il motivo di questi trasferimenti dal Nord al Centro è presto detto: una volta che si rendono riconoscibili in una città, si spostano in modo da destare meno sospetti possibili e ricominciare così indisturbate in un altro luogo. Dopo Milano, Roma sembra essere la città entrata a far parte della loro rete di lavoro in cui la linea A della metropolitana è stata presa di mira. Ma anche la linea B non sembra immune. Vediamo nel dettaglio come si presenta la situazione borseggiatrici a Roma.
Da Milano a Roma: i casi nella Capitale
Uno degli aspetti che questo caso mediatico ha reso evidente in questi mesi è la non censura dei volti e del riconoscimento di queste borseggiatrici. Vengono ormai etichettate e riconosciute ovunque, eppure non arrestano il loro giro di lavoro. A dare una maggiore spinta verso le indagini che vedono coinvolte le città di Milano e Roma sono stati proprio i casi di furti avvenuti nella Capitale in questo mese di agosto. In particolare un episodio accaduto il 15 agosto nella metro di Cavour ha dato via a maggiori accertamenti.
In questo caso le borseggiatrici sono subito state colte sul fatto, fermate e identificate, tra cui la 35enne residente a Milano con precedenti di furto e altre due adulte, mentre con loro erano presenti anche due minorenni. Risale a luglio, invece, un altro episodio di furto accaduto presso la fermata della metro Spagna in cui una 15enne aveva derubato un turista. La modalità in cui agiscono è sempre la stessa: accerchiano la vittima, spesso turisti, e soprattutto le minorenni, che sono più piccole, rapide e agili, mettono a segno il colpo appropriandosi poi della refurtiva.
Molto spesso ci si chiede come mai, nonostante spesso siano del tutto riconoscibili e vengano anche fermate dal personale del trasporti nelle stazioni, non si possa agire in modo da fermare questo giro di borseggi. La risposta sta nel fatto che la maggior parte di loro sono minorenni, dunque nonostante si ritrovino di fronte al Tribunale minorile spesso se la cavano con qualche cavillo, a cui poi dovrebbe seguire l’arresto. Nel caso in cui si arrivi a quel punto, la coincidenza vuole che rimangono incinte. Stessa cosa vale anche per le borseggiatrici adulte, le quali cercano qualunque scappatoia che evita la prigione.
Questi episodi, oltre ad essere frequenti nelle linee della metropolitana, sono anche riscontrabili in giro per la città. Per questo motivo, oltre ai messaggi lanciati dagli altoparlanti della metropolitana in cui si avvisa i passeggeri di fare attenzione ai borseggiatori, su Tik Tok si possono trovare numerosi video in cui la scritta Attenzione pickpocket è diventata ormai una tendenza e sono sempre di più le persone che condividono quest’allarme. E’ esorbitante, infatti, il numero di turisti stranieri che avvisa i viaggiatori in rete di fare attenzione ai ladri a Roma. Se le borseggiatrici sono le ladre più riconoscibili in quest’asse di furti Milano-Roma, l’allerta social vede coinvolte anche altre città italiane.