Prosegue la storia del medico assenteista da quasi 15 anni. Un’epopea che i pazienti vivono da molti anni e continuano a subire. Ecco cosa sta succedendo.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Quel detto che ti insegnano sin da bambino per farti capire subito come gira il mondo. E per il medico di base Maria Colavita è l’esempio fatta persona. Famosa per il suo livello di assenza e assenteismo dal posto di lavoro che è stata soprannominata “la regina delle assenze“. E solo quando un soprannome ti si incolla sopra e non riesci più a toglierlo, che capisci di essere conosciuta, ma forse per i motivi sbagliati. 15 anni di assenze e alla prima presenza di quest’anno è scattata la denuncia.
Maria Colavita è un medico di Isernia di 60 anni specializzata in urologia e ginecologia e la sua storia di assenze parte da molto lontano. Il caso di Colavita aveva già fatto scalpore nel lontanissimo 2008. La dottoressa, infatti, per non saper né leggere né scrivere, come si dice a Roma, si è data malata ed è andata ai Soliti Ignoti, ancora condotti da Fabrizio Frizzi. Di sicuro sarà rimasta esterrefatta di non esser passata inosservata la sua assenza in piena prima rete nazionale.
Maria Colavita: dal 2008 ad oggi di assenze
Il colpo di genio ha seguito ben altri colpi, ma giuridici. Infatti subito dopo è finita ai domiciliari, perdendo il suo posto di lavoro nell’ospedale dove lavorava e patteggiando, alla fine, per una condanna di 18 mesi. Striscia la Notizia stesso, nel 2008, alzò lo scandalo che è continuato 10 anni dopo. Infatti dopo lo scandalo del 2008, Max Laudadio ha ritrovato la dottoressa Colavita come medico curante, ma non ha perso il vizio.
Come già affermato nel primo paragrafo, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Tante le richieste di suoi pazienti che non riescono a farsi visitare da lei. Talmente tanto che la situazione ha raggiunto un punto di rottura senza ritorno. La sua assenza è continuativa e questa settimana si è presentata un volta sola, ma è bastato. Infatti insieme ai suoi pazienti, oramai infuriati, ha trovato anche le forze dell’ordine che le notificavano una denuncia per “interruzione di pubblico servizio“.