Via libera per i nuovi erogatori per l'”acqua del sindaco”. Addio alle bottiglie di plastica, principali compagne dei dipendenti di tutta Roma nel caldo torrido delle ultime estati.
Arriva la delibera che cerca di fermare il consumo di plastica negli uffici di Roma Capitale. Via libera agli erogatori per migliaia di dipendenti negli uffici del Comune di Roma. Così lo racconta Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina “è stata approvata la delibera che dà il via libera al progetto L’acqua del sindaco, che prevede de l’istallazione di erogatori idrici all’interno degli uffici di Roma Capitale. Ringrazio tutti i consiglieri che hanno condiviso questa mia proposta“.
Roma ha avuto da sempre un ottimo rapporto con l’acqua. Le imprese ingegneristiche che l’antica Roma ci ha lasciato in eredità rimangono da esempio, alcune anche ancora utilizzate. Degli 11 acquedotti romani, 1 è ancora in funzione, l’Aqua Virgo 19 a.c., insieme ad altri ristrutturati o ripresi in epoca papale come Aqua Marcia. Un’antica eredita culturale che oggi potiamo con noi come cittadini di una città che ha disponibilità di acqua totalmente potabile e “di qualità“, secondo le indagini fatte da Acea.
La cultura dell’acqua arriva da molto lontano, proprio con l’antica Roma. L’acqua è sempre stata, per tutti, un bene primario, ma Roma la rese un diritto per tutti i cittadini. Una tradizione che ha attraversato secoli e fontane, oggi fonte di attrazione, un tempo il punto nel quale recuperare l’acqua potabile. L’utilizzo delle fontane come punto di ristoro idrico per la popolazione è qualcosa che ha occupato tutta la storia di Roma fino ad oggi. Interessanti i documenti del primo sindaco di Roma che, nella decisione di posizionare i primi nasoni, all’epoca chiamati “colonnette di ghisa“, valutava se fosse presente una fontana funzionante nelle vicinanze.
Oggi l’acquedotto Peschiera-Capore è la principale arteria idrica della città. Su di esso sono stati stanziati 1 miliardo e 200 milioni per il raddoppio dell’acquedotto, proprio per non rischiare nessuna crisi idrica. Insieme a ciò continua la guerra alla dispersione idrica nelle tubature di Acea Ato 2, diminuita del 6% dal 2021, toccando un alto ma contenuto 27%. “con questa iniziativa vogliamo lanciare un segnale preciso: più consumo dell’acqua di Roma […], meno plastica e, quindi, sostenibilità” ha concluso la presidente dell’Assemblea Capitolina.
Come si dice a Roma “l’acqua der sindaco è sempre bona“, quindi vale la pena pensare di abbandonare le bottiglie di plastica e di vivere dell’acqua della nostra città.
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