Una scoperta casuale che ha fatto finire il bagnino di Latina nella cronaca locale. Il giovane è stato in grado di preservare con cura il reperto.
Chi ha visto tante volte Indiana Jones ha provato senza dubbio almeno una volta nella propria vita il desiderio di diventare archeologo. Alla fine in pochi lo hanno fatto davvero. Il bagnino di Latina, di cui la cronaca locale non riporta il nome, invece per una volta si è trovato ad uscire dalle sue vesti professionali per indossare quelle di archeologo. La scoperta di un reperto antichissimo nella sabbia gli ha dato la possibilità di avere gli onori della cronaca. E non solo per la scoperta in sé, ma anche per il modo in cui il ragazzo ha gestito la situazione.
Come se non avesse fatto altro fino a quel momento. E questo ha permesso di salvare l’antichissima anfora romana e di restituirla a chi di dovere. È stato grazie alla fortuna ed alla bravura del bagnino e del passante che per primo ha segnalato il ritrovamento se ora gli studiosi possono mettere le mani su questo reperto così prezioso. La folla che sta assalendo il litorale laziale avrebbe potuto cancellarne ogni traccia, ed invece no.
Era un giorno apparentemente come tanti altri nella spiaggia libera di Latina. Un passante, che camminava spensierato sul bagnasciuga, è ‘inciampato‘ in un oggetto che non sembrava né una conchiglia né tantomeno il ramo di un albero. Osservando con maggiore cura si è reso conto che si trattava di un reperto archeologico. Senza esitare ha contattato il bagnino più vicino, dipendente della Cooperativa Blue Work Service, che si occupa delle operazioni di guardia e di soccorso del litorale pontino.
Il giovane si è accorto immediatamente che si trattava di un oggetto prezioso, che doveva essere preservato. Come avrebbe fatto un archeologo professionista, ha raccolto lo strano oggetto e con cura lo ha trasportato dal bagnasciuga ad un’area più riparata, mettendola al sicuro dal passaggio delle persone o dei cani. Poi, come da protocollo, ha contattato l’ufficio marittimo della Guardia Costiera.
Grazie al bagnino – archeologo, ed alla segnalazione del passante, il collo di anfora romana ora si trova nelle mani esperte degli studiosi. Che senza troppa fatica sono riusciti ad ipotizzare si tratti di un collo di anfora risalente al primo o secondo secolo a.c.. Stiamo parlando dunque di un reperto archeologico di oltre duemila anni fa. Molto probabilmente è stato trasportato dalle acque durante la notte, ed è rimasto sul bagnasciuga fino a che il passante coscienzioso lo ha scoperto. Il mare particolarmente limpido è stato complice nel ritrovamento.
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