Le qualità olfattive di questa pianta sono straordinarie e in cucina rappresentano un ottimo alleato per superare alcune vicissitudini. Ecco come usarla
La cucina contemporanea (intesa come ambiente domestico) costituisce il luogo che meglio rappresenta le abitudini di vita di chi la abita: può essere “vuota” o “piena”, a seconda dei ritmi e del tenore della quotidianità, tale da lasciare molto o poco spazio ad un’attività tanto necessaria quanto facilmente convertibile in passione, come quella della cucina. Infatti, dopo che le stesse “aree” deputate ai fornelli e all’accoglimento della spesa si sono ristrette nei cosiddetti angoli da cucina, il cambio di costumi (dettato, forse, dallo stesso lavoro remoto) ha portato al ritorno di un ambiente della cucina sufficientemente grande.
Oggigiorno (comprese le guide sulle modalità di condividere il tempo del lockdown durante l’epidemia Covid-19), si invita a cucinare insieme, come modello domestico ricondotto al lavoro di squadra, coltivato per recuperare rapporti di famiglia giunti alla frammentazione. Per non parlare dei numerosi programmi televisivi con tematiche culinarie ed altrettanti corsi di cucina alla ricerca dell’indole gourmet perduta.
Anche nelle pagine patinate dei periodici non è raro, nel contesto di un’intervista casalinga di una personalità pubblica (dello spettacolo, per esempio), trovare la foto scattata all’interno del frigorifero, quale traccia indiziaria per comprendere l’imprinting del personaggio. Quello stesso frigo è ben rifornito, ma è un vero oggetto asettico nella casa di persone molto parche nel cibarsi quotidianamente. Certo, il frigorifero di una famiglia è generalmente più che rifornito.
L’elettrodomestico più utilizzato della casa è anche quello che più spesso viene sovraccaricato di alimenti da conservare. Ciò comporta inevitabilmente che nel vano si accumulino vari odori che danno una sensazione oggettivamente sgradevole. A dare un contributo per superare questa incombenza, ci pensa un rimedio tutto naturale: l’alloro. È già noto come questa pianta sia utilizzata nei preparati di pietanze e bevande proprio per il sapore in grado di infondere.
La pianta dell’alloro (Laurus nobilis) è infatti aromatica, come tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Lauracee, facilmente distinguibili per le sue foglie allungate. Si ricorre infatti alle foglie per dare sapore a zuppe, stufati e ad altre ricette; esse acquistato il loro caratteristico aroma dopo che sono state essiccate, schiacciate e sminuzzate. Non è necessario che si consumino in fretta, ma non bisogna aspettare più di un anno se non si vuole perdere l’aroma. Ecco dunque che al posto di prodotti chimici, qualche foglia, secca o fresca, di alloro, può essere messa in un sacchetto di stoffa o in un contenitore da riporre nel frigo; si possono mescolare anche foglie di timo, rosmarino e basilico, come “varianti” deodoranti.
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