Nuova variante nuove regole. La variante Eris mette in guardi il Ministero e le strutture ospedalizzate. Vediamo tutte le nuove info su questa variante e cosa sta succedendo.
Si torna a parlare di Covid, come se non ne avevamo tutti abbastanza. Come prima, oggi si parla di una nuova variante. Come le figurine, le collezioniamo in un mazzo di carte dove dimostriamo chi se ne ricorda di più. La nuova variante si chiama Eris e sembra voler diventare dominante. Una situazione che abbiamo già visto ma in un mondo ben diverso dal periodo Omicron. Anche se la situazione è diversa rimane essenziale comprendere che il focus non è collezionare varianti ma come la malattia si sta comportando con i suoi pazienti.
L’allarme è suonato nelle case degli italiani quando, in questi ultimi 7 giorni, abbiamo avuto un aumento dei casi del 44% ed Eris sembra esserne la causa. Sì, la nuova variante, secondo uno studio dell’Università Insubria, sembra riuscire a sfuggire con più facilità agli anticorpi. Questo è dovuto ad una mutazione F456L avvenuta nella proteina Spike. Inoltre sembra avere le stesse capacità trasmissive della variante Omicron che ha regnato sul panorama pandemico degli ultimi mesi.
Eris: la nuova variante che attrae l’attenzione del pubblico
Che la variante sembri accelerare il contagio è indubbio e, come affermano gli esperti, dovremo aspettarci un rialzo statistico dovuto all’arrivo dell’autunno e dell’inverno. “Riprenderemo a fine settembre il monitoraggio della situazione negli ospedali che abbiamo condotto per due anni. Conosciamo meglio la malattia, la sappiamo gestire anche in termini organizzativi” ha affermato il presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere Giovanni Migliore. Una conoscenza che oggi ci tiene saldi con i piedi per terra.
Cosa che cerca i spiegarci anche Andrea Antinori, direttore del dipartimento clinico dell’INMI Spallanzani “Nelle ultime settimane è presente una ripresa dei casi per l’emergere delle nuove sotto-varianti e per gli effetti della stagione estiva […]. La malattia per la persona giovane adulta e sana è clinicamente non rilevante. Nei fragili, grandi anziani e immunodepressi, il Covid rimanere un problema. Per questo si dovrebbe passare ad un monitoraggio sui casi ricoverati in ospedale, sui gravi”
Non perdere l’obiettivo medico della lotta a questa malattia rimane essenziale, anche in un periodo come questo dove l’adesione vaccinale sembra essere diminuita; una sfida che il futuro attende tutti noi. Sarà prevista, quindi, una nuova campagna vaccinale collegata all’antinfluenzale, con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini mRNA.
La nuova circolare: i test non solo per il Covid
In questo quadro la nuova circolare si inserisce con nuove direttive. Infatti prevede test per rilevare non solo il Covid, ma anche l’influenza, l’adenovirus, il virus sinciziale ed il rinovirus, per tutti i sintomatici all’arrivo in pronto soccorso. Il test vale anche per gli asintomatici che dovranno essere ricoverati in luoghi dove potrebbero entrare in contatto con soggetti immunocompromessi.