Anche se il Covid non fa più notizia c’è da parlare ancora delle varianti e in particolare di quella EG.5 che è stata ribattezzata variante Eris e che sta prendendo rapidamente il posto della precedente Pirola
Il Covid ci ha purtroppo tenuto compagnia per quasi due anni e mezzo ma passato il picco delle infezioni per tanti si è trasformato in una malattia gestibile un po’ come l’influenza. Ma la natura stessa del virus responsabile del Covid-19 lo rende un problema che non può risolversi sul breve periodo.
E infatti dopo la variante denominata Pirola è in arrivo una nuova variante che ha, questi sono i dati emersi da uno studio giapponese condotto presso l’Università di Tokyo, la capacità di infettare con più possibilità rispetto ad altre anche i polmoni. Ovviamente sintomi a carico dei polmoni si trasformano in pazienti fragili in una sintomatologia più grave e rischiosa. Ma che cosa possiamo aspettarci nel nostro Paese nel momento in cui Eris diventerà la nuova variante dominante?
Variante Eris, i risultati di uno studio appena pubblicato
Abbiamo combattuto tutti contro il Covid per oltre due anni mettendo in pratica distanziamento sociale, terapie e vaccini. Ma il virus responsabile di questa infezione è ancora altamente instabile e lo è al punto tale da aver prodotto nel giro di questi due anni e mezzo una quantità di varianti più o meno pericolose e più o meno aggressive nei confronti degli esseri umani.
Tra le varianti che finora hanno rappresentato il pericolo maggiore c’è stata la famosa variante Omicron che poi è stata sostituita da altre tra cui quella denominata Pirola, che è diventata un problema soprattutto perché ha dimostrato di bucare le difese del corpo umano con una evidente facilità. Per fortuna però questo suo essere in grado di passare sotto traccia rispetto al sistema immunitario si è legato ad una contagiosità molto ridotta. Ma le varianti non si sono fermate e ora occorre parlare di Eris, sottoposta ad un esame ravvicinato da parte dell’università di Tokyo. Che cosa rende la variante Eris pericolosa? Il fatto che raggiunge più spesso i polmoni.
Il Covid torna a crescere con la variante Eris?
Da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità c’era già stata una prima valutazione di questa variante del Covid che, date le sue caratteristiche, può diffondersi a una fetta più ampia di popolazione. E in Europa siamo già a un +39% di casi rispetto a 30 giorni fa. Trattandosi di una variante che ha una percentuale di virulenza maggiore nei confronti dei polmoni torna anche la questione relativa ai vaccini e a quanto pare da Pfitzer e Biontech sta per arrivare il vaccino aggiornato proprio alle varianti compresa Eris consigliato a fragili e conviventi di fragili, donne in gravidanza e personale sanitario.