Il colesterolo cattivo, meglio conosciuto con la sigla LDL, diventa motivo di preoccupazione per la nostra salute quando non viene tenuto sotto controllo. Una ricerca ha scoperto un ingrediente in grado di contrastarlo: scopriamone di più.
Cos’è il colesterolo cattivo: come si combatte
La prima premessa importante da fare riguarda in generale cosa si intende per colesterolo. Il colesterolo non è altro che una sostanza composta da lipidi che va ad influire sui meccanismi del nostro organismo. E’ dunque una molecola importante, in quanto si occupa della sintesi degli ormoni ma costituisce anche una parte fondamentale nella membrana delle cellule. Detto ciò, esiste però una differenza in colesterolo buono e colesterolo cattivo, come vengono gergalmente definiti. In particolar modo il colesterolo cattivo, indicato con la sigla LDL, non è altro che una parte di proteine, le lipoproteine, che vanno ad influire sul metabolismo del colesterolo.
Il colesterolo cattivo può rappresentare un rischio per la salute se i suoi livelli nel sangue superano la soglia dei valori ritenuti nella norma. In questo caso, infatti, queste lipoproteine possono depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni andando così a minare il corretto funzionamento del sistema cardio-circolatorio. In molti casi, una delle cure per tenerlo sotto controllo è l’alimentazione, limitando o comunque non esagerando nel consumo di cibi particolarmente ricchi di lipidi come latticini, insaccati e formaggi. In altri casi, invece, è necessaria una cura farmacologica attraverso dei medicinali che permettono di regolare i valori di colesterolo cattivo nel sangue. Ma una recente ricerca ha scoperto un ulteriore rimedio per contrastare il colesterolo cattivo: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
L’ingrediente contro il colesterolo cattivo: la ricerca
In casi come quello del colesterolo cattivo nella maggior parte delle volte, escludendo situazioni genetiche o di malattie pregresse, un regime alimentare a basso contenuto di grassi e lipidi potrebbe aiutare a tenere sotto controllo queste proteine. Come ben sappiamo, il cibo è infatti uno degli aspetti più importanti per il corretto funzionamento dei processi biochimici del nostro organismo. In particolare esistono degli ingredienti poco noti o le cui proprietà non sono del tutto conosciute, capaci di essere un valido aiuto per il nostro corpo. Una recente ricerca effettuata da ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e l’azienda nutraceutica Esserre Pharma hanno rilevato un nuovo ingrediente utile a contrastare il colesterolo cattivo.
Il trial clinico, finanziato proprio da Esserre Pharma, è stato effettuato su un campione di 50 persone compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 70 anni. Tutti i soggetti che sono stati oggetto di ricerca in laboratorio avevano un livello di colesterolo cattivo nel sangue più alto della norma, in quanto l’elemento chiave della ricerca era il colesterolo cattivo. Lo scopo dello studio, pubblicato sulla rivista internazionale Phytotherapy Research, era quello di verificare gli effetti del bergamotto sui livelli di colesterolo cattivo e dei trigliceridi nel sangue. Il bergamotto è un agrume non particolarmente utilizzato ma dalle molte qualità. Innanzitutto le sue proprietà antiossidanti, in quanto ricco di vitamina A, vitamina C, potassio, sodio, calcio e ferro. Ma più di tutto il bergamotto è conosciuto per la sua capacità di ridurre i livelli del colesterolo LDL nel sangue.
Quest’ultimo studio ha in realtà confermato le potenzialità del bergamotto in associazione al colesterolo cattivo. I soggetti partecipanti allo studio sono stati sottoposti ad un trattamento a base di estratto di bergamotto, su cui è stato notato un aumento del colesterolo buono, ovvero quello dato dalle proteine HDL, con la conseguente riduzione di quello cattivo. Nello specifico, i risultati hanno segnalato un aumento del 5 % del colesterolo buono, mentre il colesterolo cattivo era diminuito per una percentuale dell’8%. Stessa cosa per i trigliceridi, che costituiscono un’altra parte di grassi contenuti nel nostro corpo, che si erano ridotti del 13 %. Inoltre, i dati hanno evidenziato anche una riduzione del 3,4 % di glicemia a digiuno. Dunque, questa ricerca ha dato ulteriori prove di quanto le molecole del bergamotto possono essere efficaci nel contrasto del colesterolo cattivo.