Nella notte che ha chiuso il weekend, i malviventi hanno messo a segno una serie di effrazioni a danno degli esercizi commerciali di alcune vie della zona
Sarà la crisi economica che pervade la condotta quotidiana dei portafogli, sarà l’inflazione che ha indurito un tenore di vita sempre più precario. Di fatto, la penuria e altre condizioni di difficoltà possono favorire il germinare di comportamenti illeciti. Per quanto questi ultimi possano essere configurati come reati. Al contempo, la sociologia che accompagna la diffusione di un reato e non di un altro, racconta sotto quali forme le criticità collettive mordono le caviglie dei singoli cittadini.
Certo, in tale configurazione dell’attualità, non poteva non esservi un’incidenza dei furti a danno di commercianti di piccoli negozi, come alle catene di grandi supermercati (tra l’altro, proprio questi ultimi, attivi anche nella emergenza sanitaria da Coronavirus, restano i principali “incubatori” di denaro). C’è però da mettere in evidenza, come le transazioni elettroniche stiano gradualmente scoraggiando il ricorso alle rapine, spostando le modalità di “business” dei malviventi in ambiti maggiormente legati al raggiro e alla truffa.
Come si sta notando negli ultimi tempi, nella Capitale stanno operando sia singoli che gruppi di ladri, in attività per necessità oppure veri professionisti dello scasso. Pochi giorni fa, nel quadrante est di Roma, in zona Due Leoni, è stato sorpreso un uomo a scassinare dei garage. Non è chiara la tipologia di refurtiva a cui ambiva, ma è stato arrestato dai carabinieri dopo una rocambolesca quanto fallimentare fuga attraverso l’intercapedine dell’edificio.
Poi, occorre prendere atto di azioni perfezionate da ladri esperti, come è successo nella zona di Conca d’oro, la notte tra la domenica e lo scorso lunedì. Ben sei negozi sono stati oggetto di una continua effrazione delle saracinesche da un gruppo di malviventi in grado di agire congiuntamente. Colpiti in poche ore alcuni esercizi commerciali tra via Val Maggia, via Val Padana, via Val di Sangro e via Conca d’Oro.
Quella che è stata ribattezzata la “banda delle serrande” opera con tutta probabilità secondo una regia unica, data la omogenea metodologia alla base delle spericolate azioni: viene forzata la saracinesca e, in alcuni casi, alzata, ma sempre partendo dalla rottura del marmo del gradino di ingresso. Le segnalazioni dei residenti hanno indicato alle forze dell’ordine il danneggiamento di un bar, un autolavaggio, una macelleria, una tintoria e altri due negozi. I ladri hanno agito indisturbati, in assenza di controlli: ribadiscono mormorando gli abitanti della zona.
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