Roma – Questo episodio ha dell’eccezionale, ma non è l’unico. Un commissario di polizia in pensione, mentre ristruttura la casa che ha ereditato dal fratello deceduto, nascosti in un cassetto trova 245 milioni. Di lire. Chiede alla banca d’Italia il cambio.
L’introduzione della moneta unica nel 2001 ha lasciato per parecchio tempo le due valute, euro e lire, utilizzabili in contemporaneità. Questo per lasciare il tempo ai cittadini di abituarsi alla nuova moneta. E poi lentamente le lire sono sparite. Per lasciare il posto esclusivamente all’euro. Per i dieci anni successivi la Banca d’Italia ha provveduto a sostituire le lire in euro, e poi basta. La prescrizione definitiva delle lire doveva essere al 28 febbraio 2012, mentre il legislatore ha tentato di anticiparla al 6 dicembre 2011.
Una sentenza della Corte Costituzionale del 2015 ha invalidato questo anticipo, e disposto che fino al 2016, coloro che riuscissero a dimostrare a loro carico di aver fatto la domanda di conversione della valuta alla banca d’Italia fino al 2012, potessero effettuare il cambio. Nel 2016 la Banca ha effettuato 263 operazioni, per un importo complessivo di 2.661.596 di euro.
La scoperta è stata fatta nel 2018, ma la battaglia legale è ancora in corso. Un Commissario di Polizia in pensione, che lavorava a Roma, aveva ricevuto in eredità la casa del fratello, deceduto da poco. Giuseppe Antonio Bagnato, mentre era intento a ristrutturare la nuova casa ha fatto una scoperta che ha dell’incredibile. Nel fondo di un cassetto ha trovato 245 milioni e 218mila lire, probabilmente i risparmi di una vita del fratello. Ma l’ex commissario non ne era a conoscenza.
Per cui la sorpresa è stata incredibile. La cifra corrisponde circa a 128mila euro, un bel gruzzolo per la vecchiaia. Ancora emozionato, l’uomo si reca presso la Banca d’Italia per cambiare il denaro e riscuotere la sua piccola fortuna in euro. Ma dall’altra parte dello sportello trova un addetto al cambio che scuote la testa. Sono passati più di 10 anni dall’entrata in vigore dell’euro, non è più possibile convertire il denaro. Quei 245 milioni abbondanti, i risparmi del fratello, sono carta straccia.
Ma Giuseppe Antonio Bagnato non si arrende. Si reca presso le associazioni che si occupano di tutele del cittadino, ed è determinato nel voler portare avanti una battaglia legale e far riconoscere il valore monetario della sua piccola fortuna. Non è l’unico ad avere questo tipo di problema.
Senza dubbio saranno numerosi gli italiani che nei fondi dei cassetti o nascosti nell’armadio possono trovare del denaro ancora in lire. Fino a qualche decennio fa, specialmente le persone anziane, usavano mettere da parte i soldi in contanti, per non sostenere il costo del conto corrente bancario, e nasconderli in un luogo dove un eventuale ladro non avrebbe potuto trovarli. Solo che ad oggi, i soldi in lire non hanno più valore, per cui tutto lo sforzo di conservarli in un luogo sicuro è stato invano.
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