Prosegue a distanza lo scambio tra Stramaccioni, ex garante dei detenuti di Roma, e il Comune riguardo a quello che ormai si può definire lo scandalo del cibo dei detenuti di Rebibbia
Il caso è esploso all’inizio del mese di agosto quando Gabriella Stramaccioni ha pubblicato sui social un post riguardo proprio una “vicenda scabrosa” che a quanto pare ha cercato di portare alla luce per anni ma che da parte delle istituzioni capitoline non ha mai ricevuto il sostegno che avrebbe sperato di ottenere.
Al centro della vicenda la fornitura di cibo ai detenuti di Rebibbia che sta portando per ora ad una inchiesta in cui sono coinvolti due responsabili della gestione della società incaricata proprio di fornire i servizi di ristorazione nel penitenziario romano, ma alle accuse di Stramaccioni di essere rimasta sola arrivano ora le risposte dal Campidoglio.
Sempre nel post con cui a inizio agosto ha in pratica annunciato pubblicamente che il suo volersi battere contro la gestione della ristorazione dei detenuti di Rebibbia l’ha portata a non essere più garante dei detenuti, Stramaccioni raccontava che “gli interlocutori istituzionali” ai quali si era rivolta nel momento in cui si è resa conto di quello che succedeva le hanno sempre risposto che questa era la prassi.
E anche i detenuti, dei quali Stramaccioni aveva iniziato a raccogliere le rimostranze riguardo alla qualità del cibo offerto, si sono mostrati subito convinti che in realtà l’unico grande cambiamento sarebbe stato proprio in chi avrebbe ricoperto il ruolo di garante dei detenuti. E infatti sempre nel post di agosto Stramaccioni sottolinea “questa denuncia mi ha provocato isolamento e ritorsioni. Ed anche la mia non riconferma del mandato. Ma rifarei tutto da capo“. Ma esattamente che cosa è venuto fuori? A quanto pare una situazione raccapricciante con cibi e bevande forniti ai detenuti del tutto inadeguati in termini di qualità.
L’inchiesta che vede coinvolta la ditta Domenico Ventura srl, attualmente per frode in pubbliche forniture, è diventata di pubblico dominio adesso ma stando a Stramaccioni è una realtà che va avanti da molto e sempre Stramaccioni sottolinea che il Comune sapeva da mesi. Dalle denunce fatte dai detenuti, inserite nel documento che l’ex garante ha poi utilizzato a dicembre 2021 in un esposto consegnato al procuratore aggiunto di Roma, emergono una serie di comportamenti aberranti. Oltre al latte allungato con l’acqua e al caffè rifatto il giorno dopo con i fondi del giorno prima ci sarebbe stata la carne puzzolente e le salsicce che, oltre a diventare più piccole dopo la cottura, rilasciavano anche una sorta di schiuma viola.
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