Ecco qual è il numero massimo di scadenze che l’Agenzia delle Entrate propone ai contribuenti inadempienti per facilitare la riscossione delle somme dovute
I recenti esiti delle indagini svolte dall’ISTAT registrano un andamento altalenante legato alla situazione economica e finanziaria del Paese, ma nel complesso i segnali di ripresa sono provvisori e intermittenti, lasciando lo sfondo di un quadro in crisi. Lo dimostra la produzione, diminuita in un solo mese (luglio), dopo una ripresa bimestrale, specie nell’industria. In parallelo, però, l’inflazione, il tallone d’Achille da oltre un anno e mezzo, accenna a diminuire.
Dopo una lunga ed estenuante maratona con una crescita a due cifre percentuali, il tasso si attesta a luglio “solo” (si fa per dire) al 7,6%. Per raggiungere quello che comunque è da considerarsi un buon traguardo (rispetto al picco dell’11% di circa 6 mesi fa), non bisogna dimenticare la dolorosa (per le casse dello Stato) e robusta cura a cui si è prestato l’INPS, con l’anticipo della prassi di adeguamento al consumo e la conseguente rivalutazione delle entrate (tutt’oggi in corso).
Ad ogni modo, il graduale impoverimento causato dall’aumento del costo della vita e dal conseguente calo del potere di acquisto, ha lascato gravi strascichi nelle tasche degli italiani. Inoltre, ogni tentativo dello Stato di ristorare i portafogli delle famiglie meno avvantaggiate deve tenere conto del credito disponibile nel tesoro nazionale. Le tasse dirette e indirette, le imposte, sono le modalità consuete con le quali lo Stato mantiene i servizi per i cittadini.
Tra le misure straordinarie vi sono alcune forme di sanatoria, che permettono di rientrare di una parte dei debiti in modo rapido, come la rottamazione delle cartelle esattoriali. L’attuale Rottamazione quater permette (dopo l’adesione fino al 30 giugno 2023) uno sconto su interessi e sanzioni per somme dovute dovute negli anni 2000-2015 (escluse multe autostradali e debiti municipali), sopra i mille euro e fino a 3mila; direttamente lo stralcio sugli importi fino a mille euro.
Ordinariamente, la cartella esattoriale già prevede un piano di rateazione, che resiste persino al salto della scadenza della prima rata (la rottamazione, invece, fa decadere la dilazione nella medesima circostanza). La scadenza della prima rata avviene dopo 30 giorni dall’accoglimento del piano di rateazione. Nella rottamazione il ritardo massimo accettabile è di 5 giorni, ma andranno versati anche gli interessi per ritardo e le sanzioni tramite il ravvedimento operoso. Con l’Agenzia delle Entrate, il piano di riscossione può arrivare fino a 8 rate (anche non consecutive). Dopodiché, se le rate non sono state onorate, si è soggetti a fermo amministrativo e pignoramento.
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