L’olio d’oliva ed il burro sono entrambi condimenti molto utilizzati in cucina. Quali sono le differenze e quale è preferibile usare.
Quando si sta in cucina sono diverse le cose a cui fare attenzione. Specialmente se si vuole mantenere un’alimentazione corretta ed equilibrata. Uno dei vanti culinari italiani è l’olio extravergine di oliva. Utilizzato in cucina lungo tutto lo stivale, principalmente nel centro sud. Mentre più a nord, per tradizione che si avvicina molto a quella continentale, il condimento prediletto è il burro. Esiste un ballottaggio tra i due. Al livello di sapore è decisamente soggettivo. C’è chi ama più l’olio d’oliva e chi più il burro. Ma al livello salutistico non c’è partita.
Non tanto al livello calorico quanto di qualità dei grassi. Il burro, di origine animale, contiene dei grassi saturi. Mentre l’olio extravergine d’oliva contiene grassi insaturi, con l’arricchimento di proprietà antiossidanti davvero salutari. L’olio d’oliva è la base della cucina mediterranea.
Burro e colesterolo
Il burro è un prodotto culinario ottenuto dalla separazione della parte grassa del latte o della panna. Generalmente viene fatto in maniera meccanica, ma la separazione può avvenire anche spontaneamente, specialmente nel latte fresco piuttosto grasso.
Il burro senza dubbio rende gustoso qualunque piatto, ma il consumo è da tenere sotto controllo. Contiene una gran percentuale di colesterolo cattivo, che con il tempo rischia di creare problemi cardio vascolari. Dal canto suo ha il vantaggio di avere buone proprietà nutritive oltre che caloriche. Le proteine del latte gli conferiscono quel quid in più che l’olio d’oliva non possiede.
Olio d’oliva, il punto di fumo
Senza dubbio qualunque nutrizionista prediligerebbe un condimento a base di olio extravergine di oliva anziché di burro. Oltre ad essere pieno di grassi meno dannosi, l’olio d’oliva contiene delle proprietà antiossidanti che contrastano la produzione di radicali liberi, nocivi per l’organismo. Il consiglio è di consumare l’olio d’oliva crudo. La cottura invece potrebbe invertirne il meccanismo. Tutti gli oli, ed anche il burro, hanno il cosiddetto punto di fumo. Ciò significa la temperatura alla quale iniziano a trasformare le loro sostanze organiche positive trasformandole in negative.
Anche per la frittura, che richiede olio bollente, sarebbe consigliabile mantenerla un pizzico al di sotto del punto di fumo. Per sapere quando l’olio inizia a trasformarsi, basta vedere appunto il momento in cui inizia a fumare. Questo non dovrebbe mai accadere. Le temperature per il punto di fumo variano in base alla densità ed alla purezza dell’olio. Il ballottaggio tra olio e burro non ha partita. Da un punto di vista salutistico l’olio senza dubbio è il vincitore. Come alleato in cucina, dipende molto dalle ricette e dalla preferenza personale.