Roma – Il nuovo Governo ha messo sul piatto quali saranno i punti caldi della prossima Manovra. I focus sono le nuove fasce Irpef con tanto di taglio al cuneo fiscale, e gli incentivi per la natalità. Oltre all’assegno unico si attendono nuove agevolazioni per le famiglie, specialmente in campo fiscale.
Era promesso da tanto tempo, e con il nuovo anno dovrebbe arrivare. Il presupposto è di ridurre il peso fiscale su alcune fasce di lavoratori dipendenti, per contribuire al contenimento della crisi economica, e foraggiare il rilancio dei consumi per la fascia medio bassa della popolazione. Solo che il taglio non verrà effettuato sulle trattenute fiscali, ma sull’obbligo contributivo.
Il Governo giura che questo non inficerà minimamente sull’accumulo dei contributi ai fini pensionistici. In ogni caso quando la Manovra sarà nero su bianco se ne saprà di più. Altro elemento che dovrebbe cambiare è il passaggio da quattro a tre scaglioni Irpef.
Il nuovo Governo punta molto sull’appoggio delle famiglie italiane con figli. Dopo l’assegno unico, che risale al governo precedente, Meloni & friends hanno deciso di sostenere ulteriormente le famiglie con figli. È prevista una defiscalizzazione a vantaggio delle famiglie con almeno due figli. I dettagli, del come e del quanto, saranno esplicitati in seguito. Il presupposto è che una famiglia con figli deve essere aiutata più di una famiglia monoparentale, dunque rappresentata da un unico elemento.
L’assegno unico negli scorsi anni è stata una misura che ha sostenuto milioni di famiglie con figli. Per accedervi è necessario esclusivamente inoltrare la domanda all’INPS. Tutte le famiglie con figli, a prescindere dal reddito, ne hanno diritto. Senza la produzione di un documento ISEE si riesce ad ottenere il minimo mensile, 75 euro per figlio a carico.
Mentre inviando anche l’indicatore unico di reddito si può arrivare a oltre 150 euro al mese per figlio. Con delle maggiorazioni previste per le famiglie numerose, ovvero quelle con numero pari o superiore ai tre figli a carico. Per figli a carico si intendono tutti i minorenni, ed i maggiorenni che frequentano università o corsi di avviamento professionale fino ai 21 anni. Per i figli disabili non esiste limite di età.
L’Italia continua a scendere nelle graduatorie europee per indice di natalità. Questo anche perché la nostra legge, che ha bocciato lo ius soli, non considera nelle statistiche dei non cittadini. Che mediamente fanno più figli degli italiani. Allo stesso tempo si è allungata la prospettiva di vita, per cui in poco tempo si rischia di avere una società ancora più anziana di quella attuale. Con tutte le conseguenze che ciò comporta nel mondo lavorativo e di conseguenza nel campo previdenziale.
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