Domani, i giudici dell’Alta Corte del Regno Unito si esprimeranno sul caso Indi Gregory, la piccola affetta da una patologia incurabile per cui i medici hanno consigliato la sospensione delle terapie.
Indi Gregory: i medici chiedono di sospendere le cure
Ha scosso e commosso tutto il mondo il caso della piccola Indi Gregory, la bimba di soli sei mesi affetta sin dalla nascita da una gravissima patologia e ricoverata al Queen’s Medical Centre di Nottingham, nel Regno Unito.
I medici del nosocomio britannico hanno chiesto di sospendere le cure e lasciare morire la bimba, ma i genitori si sono opposti e hanno chiesto di proseguire i trattamenti con la speranza che la figlia possa riprendersi. Sul caso si esprimerà domani l’Alta Corte.
Il caso Indi Gregory: domani la decisione dell’Alta Corte
Sarà deciso domani, venerdì 15 settembre, il destino della piccola Indi Gregory, la bambina di sei mesi che si trova ricoverata nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Queen’s Medical Centre di Nottingham per una malattia mitocondriale incurabile.
La bimba si trova nel nosocomio di Nottingham sin dalla nascita ed ha già subito degli interventi chirurgici per via della sua condizione. I medici, considerato lo stato di salute di Indi, come riporta il Daily Mail, avrebbero consigliato ai genitori di sospendere i trattamenti e lasciarla morire piuttosto che continuarla a sottoporre a terapie considerate invasive.
La mamma ed il papà della piccola si sono opposti immediatamente a quanto sostenuto dai medici spiegando che Indi ha solo bisogno di altre cure per riprendersi. I genitori hanno poi proseguito affermando di essere consapevoli che la loro figlia, vista la sua disabilità, non sarà mai come tutti gli altri bambini, ma sono sicuri che potrà continuare a vivere. “Indi – continuano i genitori- è stata in ospedale per tutta la sua vita con alti e bassi, ma ci sono stati momenti in cui è stata in grado di respirare autonomamente“.
Ora la decisione spetterà ai giudici dell’Alta Corte che domani sono chiamati ad esprimersi sul caso che ha commosso il Regno Unito ed il mondo intero. Una vicenda che ricorda quella del piccolo Charlie Gard, il bimbo affetto dalla stessa patologia deceduto a luglio del 2017 dopo che i giudici decisero di interrompere le cure ritenendo ulteriori trattamenti come un accanimento terapeutico.