Il vecchio smartphone del colosso statunitense in rotta di collisione con la legge francese che ne chiesto l’interruzione della vendita per questo motivo
Se bisogna trovare un emblema del rapporto tra uomo e macchina, almeno per il momento, prima che si palesi l’installazione dei microchip al cervello, si può designare a testa bassa lo smartphone. Chi può non definirsi in un certo senso “dipendente”, soggetto alle risposte di questo moderno oracolo e al dispensatore di imminenti orizzonti in funzione h24, come lo smartphone. E continuerà ad esserlo per ancora qualche anno, prima che la tecnologia offra una nuova rivoluzione comunicativa.
Lo smartphone contiene, di ogni individuo: le sue curiosità, i suoi orizzonti, le incombenze, le spese e i risparmi, l'”orto” delle amicizie e i rapporti di lavori, tra clienti e fornitori. E poi molto svago: l’incubatore ideale dei social e delle condivisioni, per un rapporto senza pause e ripensamenti (a patto di litigare a colpiti emoji). Tutto questo avviene perché nulla è lasciato al caso dalle società produttrici, da riprodurre alcune funzioni umane (specie la memoria e il. linguaggio) in modo talmente sorprendente da stupirsene e delegare il dispositivo alle proprie.
Per quanto siano diffusi, gli smartphone non lasciano dietro di loro strascichi di alcune questioni “ombra”, che in modo o nell’altro rimangono in piedi. Non ne è a conoscenza la totalità dell’utenza, ma ne sono sicuramente edotti gli Stati. Come la questione dell’elettromagnetismo, per esempio: ossia la quantità di onde elettromagnetiche in grado di essere sprigionate e arrivare alla materia grigia del consumatore.
I dati di fatto sono due: il primo, non ci sono prove certe che i fenomeni elettromagnetici correlati ai telefoni cellulari siano nocivi all’essere umano; il secondo, ogni Stato (soprattutto in Europa) possiede una legge che regola l’intensità massima delle frequenze. La discussione, poi, si estende (senza grossi successi) agli impianti di trasmissione del segnale (basti osservare il dibattito sul nuovo 5G. Ad ogni modo, l’Agenzia francese per le frequenze ha bloccato la vendita dell’iPhone 12 di Apple.
Mentre a Cupertino si presentavano i nuovi modelli iPhone 15 e 15 Pro, l’ANFR ha reso noti gli esiti dei test che confermano il superamento dei valori limite (+1,74 watt per chilogrammo) circa l’assorbimento delle onde elettromagnetiche da parte del corpo umano, in particolare quando il dispositivo è tenuto in mano. L’Agenzia ha dunque intimato la vendita, in tutta la Francia, del modello uscito nel 2020, mentre l’Apple corre ai ripari aggiornando gli standard ai nuovi limiti, sempre più severi.
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