Due esponenti di Italia Viva intendono accertarsi che l’iter sia stato portato avanti correttamente. Il II Municipio non ne era al corrente.
Roma è una delle città italiane con maggiore estensione di verde urbano. E questo non grazie alla gestione degli alberi nei quartieri e degli spazi dedicati ai giardini. Ma grazie alle enormi ville storiche che recuperano un po’ di metri quadri dal cemento. Tra le più grandi ci sono senza dubbio villa Borghese, Villa Ada, il parco della Caffarella che poi si unisce al Parco degli acquedotti. La gestione dei grandi parchi spesso è in mano ad associazioni che non solo curano l’area, ma vi introducono iniziative per rinsaldare il rapporto tra cittadino e spazio verde nel contesto urbano. Un rapporto fatto principalmente di rispetto reciproco.
Che talvolta viene tradito. Non solo da cittadini e turisti, ma anche da istituzioni. Una di queste è la celebre università La Sapienza. Essa possiede sul territorio comunale diversi ettari di terreno, comprensivi o meno di edifici. Alcuni dei quali sono parte dei beni dell’università, ed altri dati in affidamento. La maggior parte di essi si trova nel secondo municipio, dove ha sede la cittadella universitaria, e dove si accentrano la maggior parte delle attività e delle lezioni.
A quanto pare, nel silenzio generale, le istituzioni de La Sapienza hanno deciso di abbattere decine di alberi per sostituirli con un parcheggio da 86 posti. Due esponenti capitolini di Italia Viva, Francesca Leoncini e Valerio Casini, hanno portato alla luce il progetto che era stato inaugurato sotto silenzio. L’area di 2.500 metri quadri si trova a via Scarpa, tra il cimitero monumentale del Verano ed il Policlinico. In mezzo ai due si trova la cittadella universitaria.
Purtroppo gli alberi sono stati già abbattuti, ed il danno è stato già fatto. Tuttavia ci sono ancora numerosi elementi da accertare. In primis il nullaosta della sovrintendenza. A quanto pare il dipartimento di tutela ambientale avrebbe approvato il progetto previo il nullaosta della Soprintendenza ai beni culturali. E questo documento non si trova da nessuna parte. A due passi dall’area destinata al parcheggio ci sono le catacombe di Sant’Ippolito. Dunque la valutazione da parte della Soprintendenza sarebbe stata fondamentale per la tutela dei beni culturali e del paesaggio.
A quanto pare le istituzioni del Municipio II, in cui si trova l’area abbattuta, non è stata informata del progetto fino a che i due esponenti di Italia Viva lo hanno portato a galla con delle dichiarazioni pubbliche. Questo non sembra un modo corretto di agire, specialmente se si vogliono mantenere buoni rapporti tra le due istituzioni, La Sapienza e quella municipale. L’assessore all’Ambiente Rino Fabiano, intervistato da Romatoday, è evidentemente alterato per la situazione. “Nel silenzio, decidono di tagliare tutto e spargere tutto quel cemento per fare un parcheggio? Non mi sembra un buon modo di curare le relazioni istituzionali”.
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