Periodo di mare e di vacanze sinonimo di periodo di abbronzatura e congestioni. Andiamo a sfatare tutti i falsi miti che circolano riguardo questi due fattori.
Manca appena un mese al termine dell’estate e conseguentemente anche a quel via vai infinito tra casa e mare. Il periodo più caldo dell’anno però non porta solamente divertimento e relax ma anche numerose minacce. Ad esempio, sono diventate un classico dell’estate le raccomandazioni al telegiornale come non uscire nelle ore più calde, idratarsi costantemente e mangiare frutta e verdura. Tutte operazioni assolutamente da eseguire a causa di quest’ondata di afa che sta sconvolgendo l’Italia.
Tra l’informazione autorevole, però spesso si fanno strada le fake news, le bufale ed i falsi miti. Proprio per questo motivo, la CRI (Croce Rossa Italiana) insieme alla società specializzata in sicurezza “The Fool” ha stilato un elenco di cose che è possibile fare o non fare al mare per evitare pericoli come la congestione o per evitare che la nostra abbronzatura si trasformi in ustione.
Abbronzatura: tutti i falsi miti da sfatare
Partiamo dalla prima bufala che circola ormai da numerosi anni, ossia “l’abbronzatura difende dai raggi del sole“. Diversi studi hanno dimostrato come questa tesi sia profondamente infondata. L’unico strumento che ci può riparare dal sole (ombrelloni e strutture escluse ovviamente) è la crema solare da acquistare in base alla tipologia della propria pelle.
Altra giro, altra corsa. Altra fake news, altro smascheramento. Una volta ustionati non esiste nessuna correlazione tra prodotti a base di latte ed effetti emollienti. Sono molte difatti le persone che dopo essersi bruciacchiate al mare spalmano sul proprio corpo yogurt o altri alimenti simili. Nonostante essi possiedano effetti antinfiammatori, non si riuscirà a lenire il dolore. Bisognerà invece fare degli impacchi con acqua fredda e solo successivamente spalmare sulla pelle prodotti emollienti, come ad esempio il gel d’aloe vera.
Meduse e congestione: una fucina di fake news
Capitolo meduse: una vecchia credenza dice “Se ti punge una medusa, applica sulla zona interessata dell’urina per far diminuire il dolore“. Lasciando stare il sentore di disgusto tentando per questa situazione, non vi è nessuna prova scientifica a riguardo. Anzi, il dolore potrebbe estendersi a causa di un maggior rilascio di tossine.
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Terminiamo l’articolo con il paragrafo sulle congestioni. Quante volte abbiamo sentito dire dai nostri genitori “Devi aspettare almeno due ore e mezza prima di farti il bagno visto che hai appena mangiato“. In questo caso bisogna sapere che non è il contatto con l’acqua a provocare la congestione bensì lo sbalzo termico tra la temperatura esterna e quella marina. Dunque possiamo immergerci anche dopo aver mangiato a patto che si sia consumato un pasto leggero e che l’entrata in mare avvenga pian piano in modo che il nostro corpo si abitui alla temperatura dell’acqua.